Subscribe:

Ads 468x60px

lunedì 15 febbraio 2016

Recensione del romanzo: "Thule - Il segno del comando" di Carlo Brunetti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la sinossi del libro Thule - Il segno del comando di Carlo Brunetti.
Questo progetto editoriale vuole proporre al lettore un romanzo giallo che nasce nel mondo carcerario ma che riposa sulla Storia e, in particolare, sull’esoterismo nazionalsocialista. L'intento è stato quello di rappresentare la realtà narrativa in modo semplice, affinché possa raggiungere un vasto pubblico, pur senza trascurare l'accuratezza strutturale e linguistica, che rende l’opera gradevole anche ad un lettore colto.
L'elemento di novità proposto è che i protagonisti della storia si muovono in una istituzione totale e sono personaggi, ovviamente inventati, che hanno un complesso e tormentato percorso individuale alle spalle. In particolare, la narrazione del romanzo è ambientata verso la fine degli anni '60 del secolo scorso e l'inizio del decennio successivo e la vicenda ha luogo nel carcere di Regina Coeli in Roma.
L'idea che guida l'autore è che il carcere in quanto istituzione totale, conducendo all’allontanamento e all'esclusione dal resto della società dei soggetti istituzionalizzati sia un posto dove è facile trovare uomini da forgiare. Il carcere può essere definito il grado zero dell’umanità. E’ qui che finisce chi non ha mai avuto nulla e chi tutto ha perduto. A queste considerazioni si aggiunga anche il fascino delle teorie riconducibili alla Società Thule, alle SS di Himmler, all’Ahnenerbe, allo spionaggio internazionale, ad Agarthi, alla Helena Petrovna Blavatsky, alla rete di ex-gerarchi nazisti fuggitivi denominata ODESSA e molto altro.

Sinossi del romanzo: Thule - Il segno del Comando di Carlo Brunetti

Giallo storico dalle tinte noir, ambientato nella Roma del 1970. Carlo Maria Ferrero, giovane direttore di istituto penitenziario, è destinato a dirigere il carcere di Regina Coeli. Appena arrivato al reclusorio, popolato da strani personaggi, Carlo scopre che all’interno della struttura si tengono culti misterici. Senza volerlo, il giovane funzionario si troverà a fare i conti con una realtà pericolosa e molto più grande di lui, ad assistere a fatti inspiegabili che, però, rivelano un legame con tanti misteri del passato: la ricerca di Agharti, Himmler, le SS, la Thule, la Golden dawn, la Forschungsgemeinschaft Deutsches Ahnenerbe e molto altro.


L'autore: Carlo Brunetti Carlo Brunetti è nato a Milano nel 1970, presta servizio presso il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, come Dirigente penitenziario. E' membro del Comitato di Controllo dell'Associazione Nazionale dei Dirigenti dell'Amministrazione Penitenziaria (A.N.D.A.P.). E' docente di diritto penitenziario per l'anno accademico 2012/2013 presso il Master di II Livello in "Scienze Criminologico-Forensi" dell'Università di Roma "La Sapienza". E' stato, per diversi anni, docente di "Diritto Penitenziario" nel Master di II livello in "Discipline Socio-Penitenziarie e Criminologiche" organizzato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda Università di Napoli. Ha svolto lezioni seminariali in materia di "Diritto Penitenziario" e "Pedagogia Penitenziaria", nell'ambito della cattedra in Sociologia della devianza e Criminologia, con il Prof. Mastronardi, presso il Corso di Laurea interfacoltà in Servizio Sociale (CLaSS) dell'Università di Roma "La Sapienza".
Consulta la scheda Autore di Carlo Brunetti su Letture Fantastiche: http://www.letturefantastiche.com/carlo_brunetti.html

Vi segnaliamo inoltre:

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"In carcere si scrive molto. Per i detenuti scrivere rappresenta uno sfogo, una presa di coscienza, una fuga. E qualcuno ci riesce anche bene e diventa, ma forse lo era già, grande poeta (Nâzım Hikmet-Ran ad esempio) o valente scrittore (tra gli americani mi vengono in mente Caryl Chessman e più recentemente Edward Bunker, tra gli italiani penso a Carmelo Musumeci, a Sandro Bonvissuto e anche a Massimo Carlotto, il principale esponente della narrativa noir in Italia, che deve molto del suo lavoro alle conoscenze maturate nell'ormai lontano periodo della sua carcerazione).

Ma la sorpresa-novità è che la "vena letteraria nata in carcere" questa volta ha "toccato e colpito" un direttore di carcere che fino a qualche tempo fa conoscevo come autore di saggi scientifici e manuali per la formazione e l'aggiornamento del personale dell'Amministrazione penitenziaria e che ora scopro come scrittore di un noir ambientato a Regina Coeli.

Parlo di Carlo Brunetti e il titolo del suo romanzo è Thule, il segno del comando, 300 pagine, dove il protagonista è proprio il direttore dell'Istituto, giovane e brillante che si trova improvvisamente alle prese con un pestaggio e un suicidio-omicidio (se l'uno o l'altro si scoprirà leggendo).

Ma c'è di più, c'è anche la storia in questo romanzo, o meglio ci sono misteri e riferimenti che vanno indietro nel tempo, a Himmler, alle SS, alle spedizioni in Tibet in cerca delle origini del Reich, a Odessa, al ruolo del cardinale Montini (futuro Papa Paolo VI) nella fuga di molti gerarchi nazisti.

Un bel lavoro questo di Carlo Brunetti e del tutto nuovo nel suo genere: se fino a ieri eravamo abituati a poliziotti che diventano giallisti come Maurizio Matrone (Fiato di Sbirro, Delitti per le feste...), a magistrati che diventano autori di saggi e romanzi come Gianrico Carofiglio (il Silenzio dell'onda, Cocaina...) e Gianni Simoni (Il caffè di Sindona, Pesca con la mosca...), ecco adesso il direttore di carcere scrittore. Caso unico, così credo, in Italia."

L'Huffington Post
Francesco Lo Piccolo

Carlo ha detto...

Grazie della disponibilità e dell'attenzione riservata al mio lavoro.

Posta un commento